I grassi assunti con la dieta riducono il colesterolo cattivo

Autore: Luca Napoli

Per la prevenzione cardiovascolare si da più importanza agli acidi grassi polinsaturi della serie omega 6 che all’apporto totale di grassi nella dieta e acidi grassi saturi.

Bisognerebbe concentrarsi più sulla qualità dei grassi assunti con la dieta che sulla quantità totale dei grassi stessi questo è emerso con chiarezza dai più recenti studi sugli effetti dei differenti acidi grassi alimentari sulla salute umana, e in particolare sulla prevenzione del rischio cardiovascolare.

Oggi ci è chiaro che la sola riduzione dell’apporto totale di grassi alimentari dal 35% delle calorie totali al 25% circa, non si traduce in una riduzione degli eventi cardiovascolari nella popolazione trattata se non è associata a una modificazione della distribuzione dei consumi dei differenti acidi grassi.

Abbiamo imparato, a questo proposito, di porre l’attenzione soprattutto sulla riduzione degli acidi grassi trans di origine industriale, e di incrementare il consumo degli acidi grassi polinsaturi della serie omega-6; minore enfasi viene invece posta sulla restrizione dei grassi saturi, mentre permane l’attenzione a un apporto adeguato di polinsaturi della serie omega-3.

Le fonti alimentari di questi acidi grassi sono:

  • Acidi grassi Saturi => Carni dei ruminanti, latte e latticini, burro
  • Acidi grassi Monoinsaturi => Olio di oliva, carne di pollo
  • Acidi grassi Pufa n-6 => Oli di semi (mais, vinacciolo, girasole)
  • Acidi grassi Pufa n-3 => Pesce, olio di lino
  • Acidi grassi insaturi trans => Vecchie margarine dure in panetto

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