I panettieri tagliano il 70% delle preziose sostanze del pane e della pasta

Autore: Luca Napoli

Alexis Carrel, Nobel per la medicina 1912, nel 1935 scrisse:

I mugnai e panettieri hanno fatto credere alla gente che il pane bianco fosse superiore a quello scuro. La macchina che separa la farina dalla crusca toglie ogni principio vitale, ma il pane si fa più facilmente e dura più a lungo. I mugnai e i panettieri guadagnano di più e i consumatori senza rendersene conto, mangiano un prodotto di qualità inferiore.

In effetti, i semi di cereali sono costituiti da un guscio da un germe e da un corpo centrale.
Mentre il germe e guscio sono essenzialmente ricchi di sostanze minerali e di sostanze indispensabili alla vita come enzimi e vitamine come la vitamina A ed E e vitamine del gruppo B e F. Mentre il corpo interno è costituito da amido. L’amido viene estratto per la produzione della farina bianca.

Solo la parte amidacea del seme viene recuperata mentre circa il 70% delle preziose sostanze contenute nel guscio e nel germe vengono persi, ossia destinati a consumo degli animali.

Tant’è che gli eserciti romani, quando si spostavano in battaglia portavano notevoli quantità di miglio e grano, a ogni soldato spettavano 750 grammi di grano al giorno che veniva macinato ogni giorno e consumato sotto forma di focacce o a colazione leggermente tostato.

E tutti conosciamo le imprese di “Roma”.

Il chicco di grano triturato e ridotto in farina perde le sue proprietà vitali e muore, e noi consumatori non ci chiediamo neanche quando è stata prodotta quella farina per confezionare la nostra pasta o pane.


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