Il codice della salute

Autore: Luca Napoli

Secondo la definizione dell’O.M.S. la salute è “uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza di malattia o infermità, è un diritto umano fondamentale”. (Alma Alta, URSS, 6-12 settembre 1978). Nella “Conferenza Internazionale sulla promozione della salute” (Ottawa, Ontario, Canada, 17-21 novembre 1986) si ribadisce che:

La promozione della salute sostiene lo sviluppo individuale e sociale fornendo l’informazione e l’educazione alla formazione, e migliorando le abilità per la vita quotidiana. In questo modo si aumentano le possibilità delle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e sui propri ambienti e di fare scelte favorevoli alla salute.

La scelta giusta ? La Dieta Mediterranea !

Nel 1939, il primo a intuire la connessione tra alimentazione e malattie del ricambio, quali diabete, bulimia, obesità, fu il medico nutrizionista italiano Lorenzo Piroddi (Genova 1911-1999). Considerato il “padre” della dieta mediterranea. Qualche anno dopo, lo scienziato americano Ancel Keys (1904-2004) si fece promotore dell’ampio programma di ricerca noto come Seven Countries Study e autore del libro Eat well and stay well, the Mediterranean way.

Keys aveva notato una bassissima incidenza di malattie delle coronarie presso gli abitanti di Nicotera e dell’isola di Creta, nonostante l’elevato consumo dei grassi vegetali forniti dall’olio d’oliva, e avanzò l’ipotesi che ciò fosse da attribuire al tipo di alimentazione caratteristico di quell’area geografica. In seguito a questa osservazione prese l’avvio la famosa ricerca “Seven Countries Study”, basata sul confronto dei regimi alimentari di 12.000 persone, di età compresa tra 40 e 59 anni, sparse in sette Paesi del mondo (Finlandia, Giappone, Grecia, Italia, Olanda, Stati Uniti e Jugoslavia).

I risultati dell’indagine non lasciarono dubbi: la mortalità per cardiopatia ischemica (infarto) è molto più bassa presso le popolazioni mediterranee rispetto a Paesi, come la Finlandia, dove la dieta è ricca di grassi saturi (burro, strutto, latte e suoi derivati, carni rosse).

Ancel Keys, e altri scienziati che presero parte al “Seven Countries Study”, proseguirono i loro studi a Nicotera (Vibo Valentia), Crevalcore (Emilia), Montegiorgio (Marche). A Pioppi (Pollica), nel Cilento, Keys continuò a vivere per oltre 40 anni. Visse 100 anni, come migliore riprova delle sue teorie. È stato insignito nel 2004 della Medaglia al merito alla salute pubblica dello Stato Italiano.

Con la guida del Prof. Jeremiah Stamler (scienziato, cardiologo americano, collaboratore di Ancel Keys), dopo 40 anni dalla pubblicazione dei risultati delle ricerche del “Seven Countries Study” (settembre 1969), è stata fondata a Pioppi “l’Associazione per la Dieta Mediterranea: alimentazione e stile di vita” (Presidente dott. A. Notaro) che ha organizzato dal 24 al 27 settembre 2009 il convegno sulla Dieta Mediterranea a Pioppi, a cui hanno partecipato illustri scienziati(alcuni dei quali avevano partecipato anche alla pubblicazione degli studi del ’69) e personalità da ogni parte del mondo, l’associazione ha ricevuto un’onorificenza dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano per il valore culturale e sociale rivestito dall’associazione e dal convegno organizzato, come importante fonte di divulgazione di un corretto stile di vita.

Durante il Convegno gli scienziati hanno firmato un documento che attesta l’effettiva connessione tra la Dieta Mediterranea e Pioppi come luogo di svolgimento degli studi di Keys e dei suoi collaboratori, facendo così diventare Pioppi Capitale Mondiale della Dieta Mediterranea.

Il 20 gennaio 2003 si è svolto il primo Simposio Internazionale sulla dieta mediterranea italiana di riferimento,organizzato da Antonino De Lorenzo, presso l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata” dove sono stati definiti i criteri di adeguatezza nutrizionale per la dieta mediterranea italiana di riferimento.

Nel 2005 si è svolto il secondo Simposio Internazionale sulle Diete Mediterranee Europee a Nicotera. Allo stesso anno risale la fondazione dell’Istituto Nazionale per la Dieta Mediterranea e la Nutrigenomica (I.N.D.I.M), con sede a Reggio Calabria.

Nel 2008, il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, riconosce la dieta mediterranea come dieta di riferimento biologica.

Il 18 febbraio 2007 si è svolto presso l’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna il convegno nazionale su “La Dieta Mediterranea di Nicotera” la dieta mediterranea italiana di riferimento dal punto di vista salutare.


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