Il valore delle glicemia, quando stare attenti ?

Autore: Luca Napoli

Più o meno tutti sappiamo il range di normalità della glicemia che ricordo essere 65-110 mg/dl.

E’ meglio mantenere i livelli glicemici verso la parte bassa di detto intervallo perché avere una glicemia normale, ma tendente a valori medio-alti aumenta il rischio di patologie.

Un valore appena un po’ mosso può indicare o un’errata alimentazione nei giorni precedenti all’esame o un inizio di iperglicemia.

In questo caso consiglio di modificare la dieta devi abolire cibi molto glicemici, come miele, marmellate, zucchero, cioccolata, biscotti da prima colazione, uva sultanina.

Cerca invece di mangiare cereali integrali come fiocchi di avena, crusca, segale (le fette wasa), pasta integrale, farro, miglio.

Puoi consumare anche legumi, patate dolci, frutta e fare più sport come ho già scritto in un post precedente.

Se invece la glicemia è molto alta, conviene andare da un bravo endocrinologo, e in particolare consultare un nutrizionista.

Ma cosa c’è dietro il valore della glicemia ?

Un fine complesso di meccanismi neurormonali e metabolici che ne impediscono forti oscillazioni in difetto o in eccesso e aumenta nei soggetti diabetici.

Se l’apporto di glucosio con le scorte è insufficiente, la glicemia si abbassa (ipoglicemia) e inizia a manifestarsi la sofferenza cerebrale con capogiri e senso di spossatezza.

Se il glucosio scarseggia e non c’è sufficiente apporto di carboidrati, il fegato sintetizza glucosio da proteine e da lipidi con un processo denominato gluconeogenesi.

Tale processo provoca però un eccesso di urea (con sovraccarico renale) e un accumulo di corpi chetonici (scorie provenienti dall’utilizzo degli acidi grassi) con conseguente acidosi.

Ti farà fare prima una curva glicemica di base e poi una curva glicemica di carico, con magari anche le fruttosamine.


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