Invasione del sodio

Autore: Luca Napoli

Invasione del sodio a scapito del potassio.

Il consumo di sale nella dieta moderna è spropositato: lo troviamo

  • nel pane e derivati
  • nella carne lavorata preconfezionata: quindi i salumi e la carne cotta e tagliata a fette, tra cui gli apparentemente innocenti tacchino e roastbeef;
  • nella tanto amata pizza dove in una fetta può arrivare a contenerne fino a 760 mg di sale ecc la lista è lunga ma non voglio scrivervi un elenco.

A causa dell’ occidendentalizzazione della nostra alimentazione consumiamo sempre meno alimenti che contengono potassio come frutta e verdura.

Ridurre il consumo di sale, stare attenti agli alimenti industriali salati e aumentare il consumo di verdura aiuta a ripristinare un corretto equilibrio.

Per contro, l’eccesso di sodio, seppur di improbabile tossicità, determina un aumento della pressione extracellulare con conseguente ritenzione di liquidi come reazione di mantenimento della naturale concentrazione chimica extracellulare; inoltre, non si esclude la possibilità che nel lungo termine una condizione simile possa originare sindromi edematose indiscriminate degli interstizi (ritenzione idrica).

Parallelamente, l’eccesso di sodio alimentare si correla positivamente all’incidenza dell’ipertensione arteriosa ed alla maturazione dell’osteoporosi .

Sodio e ipertensione

Come già esposto, l’eccesso di sodio alimentare determina (in particolar modo nei soggetti sensibili) la comparsa di ipertensione arteriosa.

Quest’affermazione è ampiamente giustificata e dimostrata da numerosi studi di popolazione e trials clinici che mettono in luce una correlazione diretta e proporzionale tra i due fattori.

Altre variabili che spesso si accompagnano ad una pessima alimentazione influenzano positivamente la comparsa di ipertensione; tra questi fattori di rischio ricordiamo l’obesità l’iperglicemia il diabete sindrome metabolica.

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